CAS 2018/A/5866 Madisyn Cox v. Fédération Internationale de Natation (FINA)
Il Tribunale per l’Arbitrato dello Sport (TAS) ha emanato un consent award a chiusura della vicenda che dal febbraio 2018 aveva coinvolto la nuotatrice americana Madisyn Cox. Quest’ultima era stata sottoposta ad un test antidoping fuori competizione nel corso di una sessione di allenamento. Il test aveva successivamente rivelato la positività dei campioni prelevati alla trimetazidina, sostanza classificata tra gli ormoni e modulatori matabolici banditi dalla Agenzia Mondiale Anti-Doping WADA sia durante che fuori competizione.
Nell’agosto 2018, il collegio antidoping della FINA infliggeva all’atleta una sospensione di due anni, non riuscendo quest’ultima a dimostrare la sua totale mancanza di colpa o negligenza e le modalità attraverso le quali la sostanza fosse stata accidentalmente assunta; tuttavia, il collegio asseriva la non intenzionalità dell’atleta di assumere sostanze dopanti.
A sanzione inflitta, l’atleta procedeva posteriormente a fare analizzare un multi-vitaminico del quale faceva dichiaratamente uso nel periodo in cui era stata sottoposta al controllo antidoping e che risultava contaminato da trimetazidina.
Alla luce di questo risultato, l’atleta – dopo aver appellato la decisione del collegio antidoping FINA dinanzi al TAS – e la FINA chiudevano un accordo transattivo nel quale si qualificava il grado di colpa dell’atleta come minimo e conseguentemente stabilivano una sanzione di sei mesi quale sanzione più appropriata.
Il giudice TAS, una volta verificate la buona fede delle parti, l’assenza di tentata frode da parte delle stesse ed il rispetto dei principi di ordine pubblico, procedeva a chiudere la procedura arbitrale CAS 2018/A/5866 riducendo la sanzione da due anni a sei mesi nei termini indicati nell’accordo transattivo.