Avv. Ferrari: “Doping tecnologico? Chi ha violato i regolamenti rischia la sospensione”

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Come se non bastasse il doping farmacologico, il mondo del ciclismo è stato recentemente travolto da un nuovo scandalo, quello legato al doping tecnologico. Un servizio realizzato dal settimanale sportivo France 2, ripreso dal Corriere della Sera, sette partecipanti alla Strade Bianche e alla Coppi e Bartali hanno utilizzato un motorino elettrico nascosto nella bici. La cosa è stata evidenziata dall’utilizzo di telecamere termiche che ha mostra sensibili variazioni di temperatura, spiegata da esperti interpellati solo col calore generato da un motore, oggi sempre più piccoli e leggeri, capaci di sviluppare una potenza fino a 250 watt e in grado di fornire trazione anteriore o posteriore. Di questo ne abbiamo con l’Avvocato Federica Ferrari.

Avvocato, stiamo parlando solo di un problema etico o di frode sportiva?

“Questa condotta è certamente contraria al Codice Etico, ma al contempo integra anche una violazione delle norme del Regolamento UCI, il quale al Capitolo 3, Sezione 1, Paragrafo 2 stabilisce analiticamente regole e sanzioni in caso di innovazioni tecnologiche non preventivamente autorizzate dall’UCI. In questo caso, la norma prevede l’immediata squalifica dalla competizione sportiva nel caso l’innovazione venga accertata nel corso della stessa ovvero, nell’ipotesi in cui venga accertata in un momento successivo, sarà la Commissione Disciplinare dell’UCI a determinare la squalifica dell’atleta”.

È servito il lavoro di una televisione per scoprire l’inganno. Perché l’UCI si è mostrata impreparata?

“L’UCI è stata la prima a scovare l’esistenza di un motore installato in una bicicletta nel corso del mondiale di ciclocross nel mese di febbraio. In seguito a questo episodio, è scaturita l’indagine dei giornalisti francesi che grazie a telecamere termiche hanno cercato di smascherare il doping tecnologico. Al momento pare che i controlli dell’UCI avvengano attraverso dei tablet che sono meno efficaci delle telecamere elettroniche, ma ciò non esclude che ben presto anche l’UCI si doterà di rilevatori più precisi. ”.

Cosa rischiano gli atleti accusati di utilizzare questi motorini?

“Al momento, è bene ricordarlo, siamo ancora in una fase di indagine giornalistica quindi, i soggetti coinvolti non rischiano alcuna sanzione. Naturalmente se la Federazione Internazionale dovesse essa stessa riscontrare delle violazioni, gli atleti potrebbero essere sottoposti ad un procedimento con una possibile sospensione dall’attività sportiva. In tal senso, tuttavia, non esistono precedenti giurisprudenziali che possono aiutarci a determinare l’entità della sospensione”.

Ovviamente ci saranno ripercussioni anche sulle squadre. È difficile immaginare che i direttori sportivi non sapessero nulla…

“Immaginare e presumere che le squadre non sapessero è difficile da ipotizzare. Tuttavia, in un eventuale procedimento, non è sufficiente la presunzione per dimostrare la colpevolezza della squadra, ma è necessaria la presenza di prove idonee a ritenere fondato l’illecito”.