Avv. Di Cintio a TMW: “Diritti TV in Serie A? Ripartizione più equa”
Grazie a una riunione lampo i 20 presidenti delle squadre di Serie A hanno trovato l’accordo sulla ripartizione dei diritti tv. Nulla di strano, se non fosse che, rispetto a quanto avvenuto in passato, l’intesa è stata frutto di una discussione rapidissima: tutti d’accordo, quindi, sulle linee generali e sulle novità per il prossimo biennio. In merito, Raffaella Bon di TuttoMercatoWeb intervistato l’Avvocato Cesare Di Cintio dello studio DCF Sport Legal.
Avvocato, il primo dato da registrare è proprio la velocità col quale è stato raggiunto un accordo che in passato ha spesso portato a clamorose risse verbali tra presidenti.
“Si tratta di una novità positiva, segno che i tempi cambiano e la politica associativa si evolve sempre più. Oggi c’è maggiore compattezza perché esiste unità di intenti tra tutti i club”.
La nuova ripartizione segue i principi generali adottati in passato, ma con qualche concessione in più per le squadre dall’undicesima posizione in giù. Possiamo parlare di una ripartizione più equa?
“È rimasto intatto il principio generale di distribuzione delle risorse secondo cui il 40% viene diviso in parti uguali, il 30% in base ai risultati sportivi e il 30% in base ai bacino di utenza. Per la stagione 2015/16 i ricavi incrementali verranno distribuiti proporzionalmente tra le prime dieci mentre dall’undicesima alla diciassettesima posizione le società avranno un milione a testa”.
Quali sono le altre novità sostanziali?
“Le novità sono nella ridistribuzione dei ricavi incrementali per le stagioni 2016/17 e 2017/18 che verranno divisi in parti uguali per il 40%, mentre il residuo 60% andrà distribuito, sempre in parti uguali, premiando le squadre dal quarto al diciassettesimo posto. La somma complessiva del paracadute rimane invariata per 60 milioni di euro con la differenza che 25 milioni verranno corrisposti alle società retrocesse che nelle ultime quattro stagioni hanno disputato tre campionati di Serie A; 15 milioni per quei club che nelle ultime tre stagioni hanno disputato due campionati di A e 10 milioni per quelle società che hanno disputato solo un campionato di massima serie nelle ultime tre stagioni sportive”.
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