Avv. Di Cintio a TMW: “La FIGC avrà 110 milioni da gestire e distribuire”

,
di cintio avvocato

C’era una volta la Fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici. Con un emendamento, votato dalla Commissione Bilancio della Camera – che discuteva il decreto fiscale – è stata abolita. Una specie di fulmine a ciel sereno anche se era da tempo che il mondo del calcio chiedeva questo provvedimento. Di sicuro un altro successo raccolto dal Presidente Tavecchio. Dopo questo provvedimento la FIGC sarà infatti chiamata a gestire risorse per oltre 110 milioni di euro da distribuire in tutta la “filiera” del calcio italiano. Per capire meglio il senso di questa scelta legislativa, Raffaella Bon di Tuttomercatoweb ha intervistato l’Avvocato Cesare Di Cintio.

Avvocato, questa decisione è vero che segna uno strappo tra mondo del calcio e gli altri sport? Quali conseguenze ci potrebbero essere nel medio e lungo periodo?

“Lo Statuto della Fondazione per la Mutualità Generale negli Sport Professionistici a Squadre prevedeva per questo organismo diversi compiti e funzioni: dallo sviluppo dei settori giovanili delle società professionistiche alla valorizzazione e incentivazione delle categorie dilettantistiche, dal sostegno degli investimenti per sicurezza, anche infrastrutturale, degli impianti sportivi fino al finanziamento ogni anno di almeno due progetti finalizzati al sostegno di discipline sportive diverse da quelle calcistiche. Nel C.d.A. della Fondazione sedevano, oltre ad esponenti designati dal CONI e dalla FIGC, anche due nominati dalla FIP; questo a garanzia di un maggior equilibrio tra gli sport professionistici a squadre. Adesso dopo la soppressione della Fondazione, il 4% dei proventi derivanti dai diritti televisivi saranno gestiti direttamente dalla FIGC, insieme con il 6% degli stessi diritti che la Lega di A già destinava per la Serie B e Lega Pro”.

Possiamo dire che dopo questo provvedimento il mondo del calcio diventa sempre più ricco mentre gli altri sport sono sempre più poveri, o no?

“Bisogna sempre guardare ai fatti. La Federcalcio è, di gran lunga, la federazione sportiva con il maggior numero di tesserati (oltre un quarto del totale, ndr) è perciò quella che necessita delle maggiori risorse, sia organizzative, sia finanziarie. La soppressione della Fondazione non produce un aumento dei proventi da distribuire, ma modifica soltanto l’organo preposto a farlo. Gli equilibri tra le Federazioni a mio parere possono comunque ritenersi rispettati”.

Cliccate qui per leggere l’intervista integrale.